Determinato e pieno di energie, Giuseppe Liuzzi risponde con grinta e lucidità a tutti i nostri quesiti.

Allenatore, atleta e responsabile dell’ufficio Stampa dell’Accademia…
Eccolo qui l’intervistato di oggi per la nostra rubrica “Volti Marziali“!

Giuseppe, quando hai cominciato a praticare arti marziali?

Ho iniziato a praticare arti marziali che ero già “adulto”.
Avevo 19 anni e mi ero appena diplomato.

Le arti marziali mi hanno sempre affascinato, provavo a capirci qualcosa leggendo quel che potevo o guardando film e documentari.

I miei genitori erano molto protettivi ed apprensivi (soprattutto mia madre) e vedevano le arti marziali come uno sport violento, per violenti.

Ho praticato diversi sport ma nessuno mi aveva mai fatto sentire così coinvolto.

A 19 anni scelsi finalmente per me.

Giuseppe Liuzzi - MMA & Grappling

Avevo bisogno di nuove emozioni e di qualcosa che mi potesse dare nuovi stimoli. Non potevo sapere che stavo per intraprendere un percorso che mi ha cambiato nel profondo.

Ricordo che avevo da poco finito di leggere “Il libro segreto di Bruce Lee” e che ero in fissa con il Jeet Kune Do.

Quello che mi aveva affascinato era un concetto evolutivo del combattimento, non esistevano tecniche segrete o idiozie di questo genere.

La base era la scienza e un forte principio di adattamento.

Ho la fortuna di avere il nostro Presidente Bartolo come vicino di casa e lo incontravo spesso nei dintorni del palazzo.

Nelle nostre lunghe chiacchierate gli dissi che cercavo un corso di arti marziali, preferibilmente Jeet Kune Do.

Si mise a ridere e mi mostrò cosa aveva in garage: una montagna di trofei, coppe, attestati, riconoscimenti, cimeli da ogni parte d’Europa.

E’ stato Bartolo a portarmi in palestra e ancora adesso non so come ringraziarlo.

Giuseppe Liuzzi - Bartolo Telesca

Conobbi Massimiliano e mi disse che era Senjor Instructor di JKD ma che il programma era molto più “variegato”.

Mi lasciai convincere e iniziai a provare, senza nemmeno sapere cosa diavolo stessi facendo, ma tanto era uguale.

Entriamo in palestra che diciamo KINGbox e il JAB potrebbe essere una marca di thè…insomma i nomi hanno poca importanza.

Un giorno studiavi il combattimento in piedi, poi a terra, poi la distanza ravvicinata, poi gomitate, ginocchiate, takedown… era qualcosa di divertente, entusiasmante, mai noioso.

Ed eccomi qui, 10 anni dopo… con più voglia, grinta e passione di prima.

Ti sei sempre allenato in accademia?

All’inizio mi capitò di allenarmi un paio di volte con un altro insegnante che all’epoca insegnava nella stessa palestra, ma mi resi conto che lo “stile” che Max insegnava era quello che più mi entusiasmava.

Il combattimento è un qualcosa a cui adattarsi: una situazione, una vasta serie di variabili che impari a valutare con l’esperienza e le tue reazioni di adattamento… che impari a calibrare e gestire giorno, dopo giorno dopo giorno.

Giuseppe Liuzzi - Kickboxing Potenza

Principalmente studiavamo la kickboxing, è impensabile voler imparare a combattere e non saper tirare a “calci e pugni”, ma l’approccio era il combattimento a 360°, qualcosa di molto più completo e che non era facile trovare in giro.

Studiavamo il combattimento in tutte le sue distanze, anche con il bastone e il coltello, poi gomitate e ginocchiate e così via.

Dopo un po’ arrivò anche il tatami ed iniziammo anche la “lotta a terra” e da lì, ho scoperto il vero “amore”: le MMA o “arti marziali miste”.

Se declini il combattimento in un qualcosa in continua evoluzione, in cui le capacità condizionali (forza, resistenza, velocità) si evolvono e con esse migliorano le tecniche, le strategie e le capacità cognitive e di adattamento… quel che viene fuori sono proprio le Mixed Martial Arts.

Le cose si sono poi evolute passo dopo passo, giorno dopo giorno e l’Accademia è diventata quello che vedete oggi.

La cosa più bella è che ogni persona che è passata ha messo un mattoncino, lasciato il proprio segno ed aiutandoci a crescere e a diventare un’Accademia del combattimento, dove si studiano diverse discipline, a diversi livelli.

Al di là poi del combattimento, quel che rappresenta per me è molto, molto di più.

E’ veramente una famiglia, un insieme di persone con cui condivido tanto, quasi tutto e che mi hanno aiutato a superare momenti veramente difficili.

La vita ci mette a dura prova e quel che insegna lo sport è di andare sempre avanti, non importa quali e quante siano le difficoltà.

Raccontaci della tua vita di atleta.

Non sono stato e non sono un grande atleta e non lo dico per umiltà.

Mi son cimentato nei circuiti amatoriali e dilettantistici della kickboxing, delle MMA e del grappling della WTKA senza mai avere costanza, partecipando agli eventi open quando potevo e se mi andava.

Arti Marziali e Sport da Combattimento - "Ho diversi obiettivi, ma ve ne dico solo uno: tornare a combattere." | Volti Marziali 6

In ogni caso ero più propenso al grappling o al massimo alle MMA, dove ogni tanto scappava qualche vittoria.

Non amavo il momento della gara, non mi sentivo un agonista nonostante frequentassi tutti gli allenamenti e mi allenassi tutti i giorni.

Ho rifiutato diverse occasioni, diversi match e tornei e tra questi anche alcuni galà e ad oggi… posso solo dirvi quanto rimpiango quelle scelte.

Nella mia testa per diverso tempo risiedeva la paura di farsi male e in ogni caso non è semplice andare a combattere se i tuoi genitori non condividono quel che fai.

Se fosse stato per loro (soprattutto per mia madre) ad oggi mi ritroverei come a “Robertino” del film di Troisi in “Ricomincio da Tre”, ve lo ricordate?

Le arti marziali mi hanno trasformato e mi trasformano continuamente, mettendomi di fronte a situazioni sempre nuove, quasi forgiando il mio spirito… e non lo dico tanto per dire.
Mi hanno aiutato a tirar fuori il carattere.

Poi è successo che durante un allenamento ho subito un grave infortunio. La cosa bella è che è successo non durante uno sparring o una lotta ma inciampando durante il riscaldamento…

Risultato: in un solo colpo mi fratturo zigomo, pavimento orbitale, arcata sopraccigliare, setto nasale e mascella.

Un record difficilmente replicabile e che mi constrinse ad uno stop forzato per un po’.

Ecco quel brutto episodio mi ha insegnato tantissimo.

Ho provato ad evitare di farmi male per anni, come se fossimo progettati per vivere sotto una campana di vetro e non invecchiare mai, senza provare mai dolore, non avere mai problemi fisici o di salute.

La verità è che ci sgretoliamo giorno dopo giorno comunque

I dolori articolari busseranno comunque alla tua porta e gli incidenti fanno purtroppo parte della vita.

Non puoi prevederli, non puoi evitarli, né puoi vivere ricoperto di gomma piuma.

Iniziai dopo alcuni mesi ad allenarmi di nuovo, con molta calma e senza poter prendere colpi.

Ne approfittai per studiare meglio la lotta, finalmente decisi di mettere il kimono e di studiare in modo approfondito il jiujitsu brasiliano.

Da lì non ho mai più smesso e appena è stato possibile ho iniziato a gareggiare nei circuiti UIJJ del jiu jitsu brasiliano.

Da cintura bianca ho collezionato alcune vittorie, da blu il gioco si è fatto più duro e adesso mi sto allenando duramente.

Guardandomi indietro mi rendo conto di quanto sono cambiato e quant’è cambiato il mio modo di agire, pensare e vivere, soprattutto nei momenti pre-gara.

Sembra sempre mancarmi quella situazione di adrenalina e tensione.

Non importa il risultato quel che cambia è la percezione del mondo esterno.

Dopo che combatti tutto si abbassa di volume.

Resti talmente ingaggiato nel “gioco” che tutto il resto intorno a te perde di significato.

Quando combatti puoi finalmente essere te stesso, senza parole, senza fronzoli. Tutto ciò che non conta resta fuori dal tappeto, dalla gabbia o dal ring.

Per una manciata di minuti sei libero dalle preoccupazioni, dai debiti, dalle bollette, dalle delusioni, dal dolore (se sei bravo a non portartele con te 🙂 )

Giuseppe Liuzzi

Ti viene offerta la possibilità di lasciare da parte il tuo telefono, il tuo conto in banca, il tuo personaggio e di vivere il presente con il tuo corpo, lasciandoti andare a sensazioni fortissime.
Ecco questa è la cosa più bella.

Oltre ad allenarti, ti stai anche formando per l’insegnamento. Cosa ti piace dell’insegnamento?

L’insegnamento è una cosa fantastica ma all’inizio ero terrorizzato.

Allenatori Accademia Arti Marziali - MMA - BJJ - Kickboxing - Potenza

Sono uno che si allena fino all’abnegazione ma quando sei dall’altro lato devi trasmettere, devi spiegare e soprattutto devi motivare.

Discorso ancora differente quando insegni ai bambini.

Non puoi pensare di scoppiarli di piegamenti o di forgiarli a suon di:
La paura esiste in questo Dojo?” “NO SENSEI!”.

Puoi essere anche un eccellente atleta o un grande fighters ma trasmettere il tuo sapere è cosa completamente diversa.

Stare dall’altro lato del saluto è una grande responsabilità e cambia completamente la tua prospettiva, soprattutto quando torni ad allenarti.

Guardi ed impari un movimento non più solo per replicarlo ma scomponendolo al punto da renderlo digeribile ai tuoi allievi.

Pensi già a come dovrai raccontarglielo e non vedi l’ora!

Oppure ancora fai uno stage, un allenamento, lavori su una tabella di allenamenti e ti senti emozionato e gasato nel fargli provare questa tecnica o questa serie di esercizi (per non parlare dei giochi per i bambini!).

Guardi negli occhi le persone e provi a leggere quello che hanno dentro.

Sembra assurdo ma guardi le persone muoversi o combattere e pensi di poterle capire, come se stessero parlando pur non dicendo niente.

Arti Marziali e Sport da Combattimento - "Ho diversi obiettivi, ma ve ne dico solo uno: tornare a combattere." | Volti Marziali 13

Vuoi prendertene cura, vuoi aiutarle a crescere, a migliorare nel corpo e nella mente e tu insieme a loro.

Ti ritrovi parte di un gruppo e inizi a condividere tutto ciò che sai e vuoi farlo al meglio, cercando di far tornare le persone a casa stanche sì, ma cariche di emozioni, di valore.

I bambini mi hanno cambiato e l’unica cosa che posso dire è che dopo ogni allenamento sono io che torno a casa e scopro di aver imparato qualcosa di nuovo.

Quali obiettivi vuoi raggiungere?

Da diversi anni ormai mi occupo dal lato web e digitale dell’Accademia e provo ad introdurre innovazione e crescita.

Giuseppe Liuzzi - Potenza Combat Event - Beat It 2019

E’ quel che faccio per lavoro e poterlo fare per qualcosa che per me è così importante come l’Accademia è già un grande premio.

Mi impegno per vederla crescere, non solo numericamente ma qualitativamente e in modo costante.

Ho diversi obiettivi, ma ve ne dico solo uno: tornare a combattere

Cosa vuoi dire al nostro team e ai nostri lettori?

Allenatevi, impegnatevi fino al collasso, fino allo sfinimento, vivete e soprattutto COMBATTETE.

… che poi passano gli anni e rosicate.

OSS.

Giuseppe Liuzzi - BJJ Fighter

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