Brazilian Jiu jitsu

L’arte soave del jiu jitsu brasiliano

Il Brasilian Jiu Jitsu o per brevità BJJ, è un’arte marziale specializzata nella lotta ed in particolare quella a terra ma non va confuso con il jiu jitsu tradizionale, l’arte marziale giapponese da cui discende.

Arti Marziali e Sport da Combattimento - Brazilian Jiu Jitsu 1
Helio Gracie

Tutto ha inizio quando Helio Gracie e suo fratello Carlos iniziarono a studiare il jiu jitsu tradizionale dal maestro Mitsuyo Maeda.

Negli anni attraverso pratica, studio e molte modifiche è diventata un’arte a sè stante che i fratelli Gracie insegnarono e diffusero tra i loro familiari e allievi.

La disciplina insegna come suo fondamento che una persona più piccola e debole può difendersi con successo da un assalitore più grande e più forte.

Portando lo scontro al suolo è possibile utilizzare appropriate tecniche come leve, chiavi articolari e strangolamenti diminuendo il divario fisico di forza e stazza.

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Carlos Gracie Sr

Questa “filosofia” che spesso si sente nella descrizione di molte arti marziali, nacque da alcuni problemi fisici di Helio Gracie, per natura fragile di costituzione ed impossibilitato ad eseguire alcuni movimenti che richiedevano di opporsi alla forza dell’avversario.

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Helio Gracie & Carlos Gracie Sr in allenamento

“In ogni aggressione, non importa quale o come sia fatta, c’è sempre un intervallo di tempo nel quale uno è più debole.
Io attendo tutti in quello spazio.”
– Helio Gracie

Furono proprio il mantra adottato e una vita spesa a combattere contro ogni arte marziale, in leggendari incontri, a dimostrare l’efficacia del bjj e che consacrarono Helio Gracie tra i più grandi artisti marziali di sempre.

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Helio Gracie – muore il 29 Gennaio 2009 ma dimostra che è possibile praticare il BJJ anche in età avanzata

A lui e a tutta la famiglia Gracie è da attribuire il primo passo verso la scoperta delle arti marziali miste (MMA).

Sviluppo

Il BJJ permette tutte le tecniche che il judo ammette per portare il combattimento al suolo, sotto forma di proiezioni.

Il BJJ ammette anche tutte le tecniche di wrestling, sambo o qualsiasi altra arte lottatoria, inclusi tentativi diretti di proiettare afferrando le gambe.

Il BJJ si differenzia dal judo poiché consente ad un atleta di trascinare l’avversario al suolo e anche di auto-scagliarvisi, a patto di avere una presa.

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Carlos Gracie Sr – padre del BJJ

La differenza sostanziale tra il BJJ e le altre arti marziali da cui deriva o che prevedono la lotta a terra è la semplificazione, intesa come efficacia:

se non funziona non serve.

Inoltre è un’arte particolarmente versatile e si collega in modo quasi spontaneo allo studio delle MMA, proprio perchè considera il combattimento nella sua totalità e non ristretto ad un discorso puramente sportivo, mono disciplinare o strettamente legato ad un regolamento.

“Se non sei a tuo agio a combattere con un avversario 50 chili più del tuo peso, c’è qualcosa di sbagliato nel tuo jiu jitsu.
Se non sei a tuo agio a combattere senza limite di tempo, c’è qualcosa di sbagliato nel tuo jiu jitsu” – Rickson Gracie

Il BJJ si pratica con il gi (volgarmente kimono), nonostante esistano le categorie no-gi (grappling).

Il fondamento dell’insegnamento del bjj afferma che una persona più piccola e più debole può difendersi portando lo scontro al suolo.

Non a caso, anche da un lato sportivo, è particolare che sia possibile partecipare a dei tornei “assoluti“, dove non c’è una limitazione di peso. Questo serve proprio a dimostrare l’efficacia del proprio jiu jitsu.

 

Principi e regole

Il BJJ si differenzia da diverse arti marziali per lo stile.

Non è uno slogan quando si dice che il bjj è qualcosa che senti, è un modus operandi o uno stile di vita.

Il bjj è qualcosa che la vita te la cambia.

Non c’è modo migliore per descriverlo, se non con le parole del nostro clan, il Budo Clan.

  1.  Il jiu jitsu è per tutti.

  2.  Impara attraverso la ripetizione dei movimenti. Ripeti centinaia di volte, non decine né unità. Il tuo apprendimento matura attraverso la pratica di anni, non mesi né settimane.

  3.  Nel jiu jitsu è importante imparare tecniche nuove e migliori, ma è più importante migliorare ed imparare nuovamente le tecniche che già conosci.
    (“Nel jiu jitsu non esistono tecniche avanzate. Sono tutte tecniche base, è l’esecuzione a renderle avanzate”. cit. Jean Jacques Machado)

  4. Qualsiasi grado conseguito in Budo Clan non avrà mai nessun costo in soldi, ma avrà un costo da pagare in sudore sul tatami dell’accademia o della gara. Il tuo grado è il tuo risultato e i risultati non vengono garantiti ma vengono conquistati.La conquista dei risultati ha dei simboli, tra questi ci sono i diplomi ma anche le medaglie.

  5.  L’avversario più forte che incontrerai mai è dentro di te. E’ una parte di te, è un esperto di ciò che non si può fare, sa bene come e dove mettere dei limiti, è uno che sa convincerti a rinunciare. Quanto prima impari a conoscerlo e a gestire i suoi attacchi, tanto prima ti rimarranno solo avversari meno forti della tua stessa volontà.

  6.  Valuta il tuo jiu jitsu da quante circostanze crei e cerchi per poterti allenare con chi è più bravo di te.

  7. Il miglioramento si basa sul credere di poter fare. Pensando di non essere in grado si persegue lo stallo e il peggioramento. Non affidarti troppo al colore della cinta. Onora e rispetta la tua cinta e quella del tuo avversario, ma non crederle troppo. Crediti più forte di ciò che sei, lavora duro e costantemente, anche contro mille difficoltà e riuscirai a crederti più forte sempre più spesso. Così lo crederai sempre, fino ad esserlo, infine, realmente.

  8. Sii versatile e insieme rigido. Impara che a volte fare nulla è tutto, altre volte fare tutto serve a nulla. Impara a scegliere esattamente cosa fare e l’istante in cui farlo.
    (“Considera sempre che il tuo avversario sarà più grande, più forte e più veloce di te, così imparerai ad affidarti alla tecnica, al tempismo e alle leve, piuttosto che alla forza bruta”. cit. Helio Gracie)

  9. Sii sempre rapido e disposto ad imparare da chiunque, cauto e modesto nel voler insegnare a chiunque. Dimostra sempre sincero rispetto al tuo compagno di allenamento e chiama sul tatami il tuo insegnante con il grado di cintura nera con il titolo di Professore o Maestro. Non riconoscere mai nessun grado a nessuno se non hai conseguito il grado di cintura nera. Non accettare nessun grado da nessuno che non sia il tuo insegnante Budo Clan cintura nera.

  10. Coltiva e ricerca sempre il momento del satori, l’illuminazione, mettendo in conto che dovrai attraversare il buio se vorrai un risultato degno di tale nome.

Maggiori informazioni:

Budo Clan

Budo Clan Basilicata – L’inizio

Documentario su Helio Gracie, creatore del BJJ

Doumentario sul Jiu Jitsu – “Jiu Jitsu Journey”

Scopri tutte le nostre discipline:

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