Luca Sabatini – “Il Templare”
Massimiliano : Ciao Luca, grazie per l’ intervista.
Luca : Ciao Max, grazie a te!
Massimiliano : Rinfrescami la memoria, quanti anni sono che ci conosciamo?
Luca : Eh, bella domanda… vediamo, se non erro, la prima volta che ci presentarono, fu a Bolzano. In quell’ occasione, partecipai alla gara grazie al nostro amico in comune, Renato Sini. Vinsi il torneo di light sanda nella categoria -80 kg, e, se non mi sbaglio, l’ arbitro era un certo Massimiliano Monaco. Lo conosci?
Massimiliano : Ahahahah! Sempre voglia di scherzare. Si, in effetti adesso mi ricordo bene. Fu anche un bellissimo incontro. Cominciò li la tua carriera agonistica se non sbaglio.
Luca : Esatto Max, in un certo senso, sei stato testimone dei miei inizi come fighter.
L’incontro con Franz Haller
Massimiliano : A proposito di questo, raccontaci di come sei arrivato al K-1 World GP.
Luca : Tutto ebbe inizio proprio li.
In quello stesso anno conobbi quello che poi divenne i mio allenatore e compagno di avventure, il leggendario Franz Haller. Egli, infatti, insegnava proprio al Palaresia, lo stesso dove si svolgeva la mia gara!
L’ anno successivo, partecipai di nuovo, ma stavolta nel sanda vero e proprio, quello a contatto pieno. Fu un trionfo. Vinsi i primi due match per KO tecnico, e la finale con verdetto unanime. Fatto sta, che l’ eco delle mie vittorie arrivà alle orecchie di Haller tramite un mio amico, Max (recentemente scomparso a causa di un brutto male, NDA). Fu così che, l’ anno successivo, alla difesa del titolo intercontinentale, mi ritrovai il grande Franz Haller nel mio spogliatoio, se non erro c’eri anche tu…una delle tante volte che abbiamo condiviso lo spogliatioi nei galà serali… insomma Franz era venuto ad augurarmi buona fortuna per il mio imminente match. Ironia della sorte. Misi KO il mio avversario in 35 secondi!
Finiti i festeggiamenti e dopo aver riposato, il giorno successivo, sulla via del ritorno, ricevetti la telefonata di Haller, che mi invitava qualche giorno a Bolzano ad allenarmi con lui!
Il debuto nei professionisti
Massimiliano : si si…io c’ero! Facevo la categoria dei Welter leggeri, io e te sembravamo Masha e Orso. Dimmi, è li iniziasti la tua carriera da professionista?
Luca : Ancora no. Ci volle ancora un annetto, ma, rientrato a casa, iniziai ad aumentare di peso, grazie alla dieta macrobiotica e ad un allenamento di ipertrofia funzionale al mio sport.
Massimiliano : com’è il tuo palmares?
Luca : Da professionista 35 incontri, 26 vittorie (8 ko), 9 sconfitte, centocinquantesimo nella top 300 del K-1 World GP
Massimiliano : Nessun titolo!? Come mai.
Luca : Sinceramente Max, quando entrai nel circuito più importante e pagato al mondo, i titoli passarono in secondo piano. Non mi interessavano le cinture, ma “la cintura”, l’unica che, ai miei tempi, stabiliva chi era davvero il campione dei campioni.
Massimiliano : Quindi i combattenti del K-1 World GP erano dei veri tipi tosti. Ricordi qualcuno in particolare?
Luca : Se accetti la legge del ring, sei tosto a prescindere dal circuito in cui ti trovi. Comunque, le due battaglie che ricordo con piacere sono quelle contro Attila “The Hun” Karacs, in Ungheria (a casa sua, NDR), ed ovviamente quella del mio primo Oktagon, nel 2006, contro Alban Gallonier.
Massimiliano : Raccontaci quei due match
Luca : l match contro Karacs e contro Gallonier ebbero una cosa in comune: entrambi furono due vere battaglie. Sia io che i miei avversari, non facevamo un passo indietro. Vinsi il match di Oktagon e persi per un punto quello in Ungheria, ma se devo essere sincero, mi sono piaciuto di più contro Karacs, in Ungheria. Li ero in una forma strepitosa, ed il mio avversario era davvero un duro. Ricevetti i complimenti del pubblico ungherese quando scesi dal ring, frotte di persone (il gala era trasmesso in Eurovisione, e nell’arena vi erano circa 15000 persone, NDR) che si accalcavano per farsi foto con me e per dirmi “tu non combatti come un italiano, tu non hai paura, combatti da vero uomo”. Spesso, queste piccole cose, sono più preziose di un grande trofeo.
Massimiliano : Qualche aneddoto particolare invece?
Luca : La cosa più buffa avvenne in Corsica contro Freddie Kemayo il 14 settembre del 2007, quando, al terzo round, ci siamo dati un low kick in contemporanea, colpenendoci a tutta forza tibia su tibia! Tra lo sgomento del pubblico ed il rumore sordo dell’impatto, ricordo le facce paonazze mie e di Freddie che si assicuravano che il contendente stesse bene. Poi, dopo un paio di secondi, ci è scappata una mezza risata, ed abbiamo continuato a combattere (in quel match, Sabatini ruppe una costola a Kemayo con un calcio girato, NDR)
L’incidente di Praga – “K1 Heaven or Hell”
Massimiliano : adesso vorrei farti una domanda un po’ delicata: 15 Dicembre del 2007, Praga. Te la senti di raccontarci cosa successe?
Luca : Certo che si. K-1 Heaven or Hell. Quarti di finale, era il secondo round. Me la stavo giocando molto bene con il lituano Sakalauskas, quando, durante uno scambio, mi prende con un gancio sinistro alla mandibola. Approfittando del mio leggero smarrimento, mi afferra e mi colpisce alla tempia con il suo ginocchio destro, che mi manda al tappeto. Provo a rialzarmi, ma una sensazione di nausea e di vertigine mi fa barcollare come fossi ebbro. KO tecnico! Il mal di testa si protrasse così a lungo, che decisi di fare una TAC per controllare. Risultato: Frattura dell’osso temporale. Se il colpo fosse stato poco più pesante, l’osso avrebbe reciso un vaso sanguigno che passava li vicino, causandomi un aneurisma cerebrale.
Massimiliano : Mamma Mia, deve essere stata un’esperienza terribile! Giusto il tuo coraggio poteva riportarti sul ring
Luca : Veramente, ebbi il sostegno di tutti. Dal chirurgo che mi operò, agli amici, ai familiari. Ma, in effetti, il grosso del lavoro su me stesso, lo feci io. Dopo tre anni tornai sul ring, perdendo all’ extra round contro un campione mondiale olandese. L’anno successivo, allo stesso gala che segnava il mio ritorno (Alpsarena, ndr), vinsi per KO alla prima ripresa quello che poi decisi sarebbe stato il mio ultimo match.
Il futuro delle Arti Marziali
Massimiliano : Grande amico mio, grazie per questa tua rivelazione. Passiamo ad altro adesso: Come vedi l’evoluzione degli sport da ring in Italia attualmente?
Luca : Grazie a personaggi del calibro dei fratelli Petrosyan e di Alessio Sakara , gli sport da ring stanno prendendo sempre più piede, e grandi gala alla stregua di Oktagon, stanno facendo la loro comparsa su tutto il territorio nazionale. L’unico grosso problema ancora è l’eccessiva notorietà del calcio, che mette in secondo piano i nostri sport, sia sotto un profilo remunerativo, che sotto quello organizzativo.
Massimiliano : E nella mia regione?
Luca : (ride, ndr) Max, te e chi per te in Basilicata, state facendo un lavoro a dir poco egregio. Vengo periodicamente a trovarti in accademia, ed ogni volta trovo un’accoglienza calorosissima da parte tua e dei tuoi ragazzi, ed un livello sempre più alto… confesso che diventa sempre più difficile stupire i tuoi allievi durante i miei seminari! (ride, ndr). Pre fortuna, ancora ci riesco!
Massimiliano : Ok Luca, il tempo a nostra disposizione è terminato. Vuoi aggiungere qualcosa da dire ai giovani praticanti?
Luca : Ragazzi, allenatevi col cuore e per il gusto di farlo, senza secondi fini. Poi tutto verrà da se. Se son rose, fioriranno; è un po’ come il KO: non si cerca mai, viene da se, l’importante è combattere bene ed avere una mentalità positiva qualunque cosa accada.
A nome di tutta l’Accademia, grazie Templare!
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